Rudolf Perešin (Jakšinec, Gornja Stubica, 25 marzo 1958 – – 1995), uno dei piloti più famosi dell’Areonautica militare croata. Gli fu assegnato il riconoscimento postumo di brigadiere.
Nell’ultimo anno della scuola elementare, scelse la scuola per piloti. Termina il liceo aeronautico a Mostar. Con successo supera i test medici e psicofisici e nel 1977 a Zara si iscrive nell’Accademia militare aeronautica. Nel 1981 con risultati eccellenti e tra i migliori piloti conclude gli studi all’Accademia e riceve il titolo di pilota militare, le ali d’oro e il primo grado da ufficiale. In quello stesso anno, viste le sue capacità di volo, condizioni di salute e stato psicofisico, e principalmente per la tecnica di volo, precisione e misura nelle azioni, eccellente memoria e capacità di osservazione, entrò a far parte del gruppo di 19 piloti scelti per la riqualificazione a pilotare il MiG-21 prescelto in seguito per il pilota-esploratore. Lavorando a Bihać e volando con i MiG raggiunge i più alti livelli nell’espletamento della sua professione.
Nel 1990, quando le forze militari Jugoslave preparano l’attacco alla Croazia, si rifiutò, come la gran parte dei piloti, di far parte dell’organizzazione politica “SKJ – movimento per la Jugoslavia”, il quale avrebbe dovuto creare le fondamenta per il mantenimento della Jugoslavia centralizzata e unita sotto la dittatura della Serbia di Milošević.
Senza dubbi, Perešin decise di abbandonare l’esercito jugoslavo con il proprio MiG e difendere il proprio paese. Consapevole del rischi o che correva, in quanto sempre sorvegliato come molti croati nell’esercito, ha pianificato fino ai minimi dettagli la fuga.
Durant eil primo volo, che seguì una lunga pausa a causa di divieti amministrativi di volo per tutti i Croati all’aeroporto, Perešin è stato incaricato a sorvegliare la ritirata dell’esercito jugoslavo dalla Slovenia. Seguendo al rotta pianificata attraverso Zagabria, Lubiana, via Capodistria e indietro fino a Lubiana, Perešin si abbassò quasi a livello del suolo ed entrò nello spazio aereo dell’Austria nella zona di Bleiburg. Subito dopo essere entrato in Austria tirò fuori il carrello d’atterraggio e si indirizzo vero l’aeroporto di Klagenfurt, atterrando con successo il proprio aereo disarmato. Con quest’azione patriottica ha inflitto un forte e colpo morale e politico all’esercito dell’aggressore e alla loro aeronautica, mentre ha scatenato un enorme ondata di orgoglio e morale patriotico nei cittadini Croati in quei giorni critici della Guerra. era il 25 ottobre 1991 quando tutto il mondo pubblico la fotografia del pilota croato accanto al proprio MiG-21 a Klagenfurt e le sue parole: “Sono Croato, non posso e non voglio sparare ai Croati!”. Quattro giorni dopo Perešin tornò in Croazia e si arruolò nell’Aeronautica militare croata dell’Esercito croato.
Rudolf Perešin in persona e il primo squadrone di caccia espletano innumerevoli ordini di battaglia in tutte le azioni e operazione dell’esercito, difendendo Zagabria e lo spazio aereo croato. Così è stato anche il 2 maggio del 1995, il secondo giorno dell’operazione “Lampo” (Bljesak): nelle ore mattutine, il MiG di Perešin, in missione vicino a Stara Gradiška, venne colpito dai missili della contraerea e rimase senza controllo. Il pilota, su un’altezza estremamente insufficiente (sotto i 50 metri) e in inclinazione pericolosa, abbandona il velivolo catapultandosi e atterrando sul territorio nemico, mentre l’aere con la forza dell’inerzia della velocità indotta riesce ad oltrepassare il fiume Sava e cadde sul territorio liberato. I resti di Rudolf Perešin furono rimpatriati il 4 agosto del 1997 e il 15 settembre fu sepolto al cimitero di Mirogoj.
Il 24 giugno 2005 a Gornja Stubica è stato aperto il parco “Rudolf Perešin” nel quale si trova la statua del pilota e il suo MiG-21 conservato e riassestato dall’Istituto di Velika Gorica.
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